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Chiesa San Salvatore

Proceno ha all’interno del suo territorio un cospicuo numero di chiese.
La chiesa principale di Proceno, dove tuttora ogni domenica viene celebrata la Santa Messa, è quella di San Salvatore.

Non si conosce con precisione la data della sua costruzione, sembra infatti che inizialmente al posto dell’attuale campanile ci sia stata una torre e che solo in un secondo momento, probabilmente dopo la nascita della rocca, sia diventata una chiesa. E’ costruita nel cuore del paese, su una piazzetta che unisce ben tre rioni, il Centro, il Salaiolo e il Poggio.

Nel corso dei secoli, la chiesa di S.S. Salvatore è stata oggetto di vari lavori di restauro: l’ultimo intervento, di notevole importanza, fu realizzato nel 1919, dopo il famoso terremoto che fece crollare completamente la volta. Al suo interno la chiesa presenta una struttura a navate lungo i due lati che conducono all’altare, il suo pavimento di marmo fu rifatto dopo il terremoto.

La parte inferiore della facciata è in tufo squadrato e non intonacata, il portale è formato da un arco gotico di travertino con lunette in cotto raffiguranti Madonna con Bambino e angeli.


Chiesa di San Martino

La chiesa di San Martino è conosciuta da tutti i procenesi come la chiesa “dei frati” in quanto nel medioevo era parte di un convento che sorgeva sulla sua destra; inizialmente tale convento fu abitato dai benedettini, nel 1258 fu consegnato ai Frati Minori Conventuali che vi risedettero fino a quando Napoleone Bonaparte soppresse gli ordini religiosi ed il monastero fu demolito.

Di origine gotica, si presume che la chiesa sia stata costruita intorno al 1200. La facciata, rivolta verso oriente, è quasi vuota, il portale in travertino è sormontato da un rosone rientrante dello stesso materiale.

La parte destra della facciata contiene un tratto di muro in cui si apriva una porta appartenente al vecchio convento. Il campanile a vela è sostenuto da un muro che parte da una decina di metri sotto il livello della chiesa e si eleva sopra di essa per qualche metro.

Al suo interno sono ancora apprezzabili alcuni resti di affreschi sui muri, il soffitto del presbiterio è a vele, i quattro costoloni che lo determinano sono di tufo. In fondo possiamo ammirare un ampio finestrone a sesto acuto.

Il sagrato è di modeste dimensioni ed al centro di esso è collocato un piccolo altare in stile moderno. La chiesa è stata restaurata dopo la seconda guerra mondiale.


Chiesa di S. Agnese

La piccola cappella a forma circolare in cima al Poggio, situata nel punto più alto del paese, non poteva essere dedicata ad altri santi se non alla tanto amata Sant’Agnese Segni da Montepulciano, di cui tutti i procenesi sono da sempre estremamente devoti.

Situata proprio nel punto dove sorgeva un tempo il suo convento, la cappella fu costruita in onore della santa nel 1872, ma dopo un solo anno dalla sua edificazione crollò a causa delle cave di pozzolana che avevano raggiunto l’area sottostante.

L’anno successivo fu posta la prima pietra dell’attuale cappella, la quale venne inaugurata solennemente ed aperta al pubblico nel 1879. Essa prendeva luce da un’apertura praticata nella cupola.

Con l’andar del tempo, gli agenti atmosferici minarono a tal punto questo lucernaio che fu chiuso e furono aperti due finestroni laterali. Il portale rinascimentale fu prelevato dalle rovine del palazzo Sforza.


Palazzo Sforza

Il Palazzo Sforza di Proceno sorge sulla piazza principale del paese e fu edificato alla metà del XVI secolo per volere del Cardinale Guido Ascanio Sforza, Camerlengo di Santa Romana Chiesa e Governatore di Proceno il cui stemma compare sul portone del palazzo, con il leone rampante (animale araldico degli Sforza di Santa Fiora, famiglia di suo padre) e i gigli dei Farnese (famiglia a cui apparteneva la madre, Costanza, figlia di papa Paolo III). Sembra – ma non è provato - che il palazzo sia stato progettato dal Sangallo, che però ne disegnò certamente il portale.
Dopo avere abbattuto l’antico Palazzo Comunale per fare posto alla nuova costruzione i lavori si protrassero per circa sette anni su progetto dell’architetto Nanni di Baccio Bigio, detto anche Giovanni Lippi, di origine fiorentina che operò a Roma attorno alla metà del sec. XVI.
Il palazzo, a seguito alla distribuzione del patrimonio del Cardinale Guido Ascanio, fu assegnato, insieme al paese e territorio di Proceno, al fratello Paolo, che divenne quindi Marchese di Proceno.
Fu proprio paolo I^ a portare a termine l’imponente edificio, facendo anche costruire una cappella, una “cantonata” e una loggia che si affacciava sulla valle del Paglia.
Purtroppo di questa parte del palazzo rimane ben poco dopo il crollo del 1873 e quello del 1890.
Il palazzo Sforza passò dai successori del cardinale ai Mazzanti nel 1711. In seguito, nel 1738, fu acquistato da Francesco Selvi di Sorano. Passò poi ai Del Monte quindi ai Severi, legati da matrimonio e da relativa discendenza ai del Monte.
Nel 1985 Il Comune di Proceno acquistò dalla famiglia Severi il Palazzzo Sforza, iniziando una serie di lavori di consolidamento e restauro dell’edificio., che ha oggi riacquistato la sua piena funzionalità nella parte anteriore, con la ricostruzione dell’ala che dà su via della Pace, con la messa in opera di una scalinata e di un ascensore che portano ai piani superiori e con il consolidamento e restauro di altre parti.
Al suo interno sono visibili le volte affrescate, un cortile con pozzo in travertino, gli affreschi e il soffitto a cassettoni del piano nobile dell’edificio.
Attualmente il palazzo é utilizzato per mostre, convegni ed altri eventi culturali.Nelle sale del piano interrato del palazzo è stato allestito il Museo della civiltà Contadina.


Ultimo aggiornamento: 15/09/2021, 16:00

Data:

18 / 02 / 2021

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